giovedì 24 novembre 2011

Capitolo XLVIII - Per Elisa

Per Elisa vuoi vedere che perderai anche me.
Per Elisa non sai più distinguere che giorno è
e poi, non è nemmeno bella.
Per Elisa paghi sempre tu e non ti lamenti
per lei ti metti in coda per le spese
e il guaio è che non te ne accorgi.
Con Elisa guardi le vetrine e non ti stanchi
lei ti lascia e ti riprende come e quando vuole lei
riesce solo a farti male.
Vivere vivere vivere non è più vivere,
lei ti ha plagiato, ti ha preso anche la dignità.
Fingere fingere fingere non sai più fingere
senza di lei, senza di lei ti manca l'aria.
Senza Elisa, non esci neanche a prendere il giornale
con me riesci solo a dire due parole
ma noi, un tempo ci amavamo.
Con Elisa guardi le vetrine e non ti stanchi,
lei ti lascia e ti riprende come e quando vuole lei
riesce solo a farti male.
Vivere Vivere Vivere non è più vivere
lei ti ha plagiato, ti ha preso anche la dignità,
fingere fingere fingere non sai più fingere
senza di lei, senza di lei ti manca l'aria.
Vivere non è più vivere
per Elisa, con Elisa!


A volte vorrei drogarmi per avere una buona scusa per uscire con questa faccia.

lunedì 21 novembre 2011

Capitolo XLVII - Quelli belli come noi



Diciamoci la verita'
per far cantare tutti la canzone c'e'
e' questo il ritornello che
che non vuol dire niente pero' il segreto c'e'
chi non la canta subito chi non la canta subito
in un momento ale' diventa brutto

e invece quelli belli come noi e sono tanti
a cantarla tutto il giorno vanno avanti

cantarla ci sta bene ma proprio bene bene
chi non la sa cantare
resta solo e solo che cosa fa
piu' brutto ancora diventera'
e invece quelli belli come noi e sono tanti
a cantarla tutto il giorno vanno avanti

e quasi tutti quanti diventano cantanti

e tu che sei stonato come un' oca
un' oca che fa qua qua
tu non dovresti cantare qui.
e invece si.

qualcuno non ci credera'
che si diventa belli cantando come noi

se non sei bello come vuoi tentare che ti costa
prova un po' a cantar
diventerai bellissimo
diventerai bellissimo
ma se non canti
tu rimani brutto


e invece quelli belli come noi e sono tanti
a cantarla tutto il giorno vanno avanti


Lo dicevano anche le Kessler, quelli belli come noi che sono tanti, ma in realtà non sono poi così tanti. Esclusi i bacchettoni, i nerd, i maniaci da sexyclub e gli arrapati, beh, restano solo QUELLI BELLI, COME NOI.

giovedì 17 novembre 2011

Capitolo XLVI - Kiss me



Kiss me out of the bearded barley.
Nightly, beside the green, green grass.
Swing, swing, swing the spinning step.
You wear those shoes and I will wear that dress.

Oh, kiss me beneath the milky twilight.
Lead me out on the moonlit floor.
Lift your open hand.
Strike up the band and make the fireflies dance,
Silver moon's sparkling.
So kiss me.

Kiss me down by the broken tree house.
Swing me upon its hanging tire.
Bring, bring, bring your flowered hat.
We'll take the trail marked on your father's map.

Oh, kiss me beneath the milky twilight.
Lead me out on the moonlit floor.
Lift your open hand.
Strike up the band and make the fireflies dance,
Silver moon's sparkling.
So kiss me

venerdì 11 novembre 2011

Capitolo XLV - Sotto la quarta non può essere vero amore



Può esserci stima, affetto, complicità, riconoscenza...

Ecco cosa mi ha davvero cambiato la vita: le tette. Poppe, meloni, pere, zizze, menne, nennè, bocce, mammelle, ci siamo capiti. Quelle che fino alla terza media faticavano a dare il minimo accenno della loro esistenza, piazzandomi automaticamente tra i maschi della mia classe. Quelle che non mi hanno permesso di avere un fidanzato come si deve a 14 anni. Quelle che non volevo mostrare a nessuno, erano imbarazzanti. Quelle che sono state immortalate molte volte ed altrettante volte hanno creato aspettative. Quelle che si sono fatte vive solo al secondo superiore.
E' stato un bel passaggio, ero piatta. Piatta. Poi, come per magia, nell'estate tra il primo ed il secondo superiore, una foto in bikini senza il pezzo di sopra è diventata compromettente. Ho sempre odiato farmele toccare, palpare, accarezzare, sono estremamente fastidiose, pesanti e poco pratiche. Poi è arrivata la pillola e da lì non si è capito più nulla. Due gigantesche boe si sono gonfiate sul mio petto fino a giungere ad una quarta abbondante. Ma sti cazzi. A me davano fastidio. Si, soddisfazioni me ne hanno fatte togliere. Come quella volta che incontrai Alessio, il tipo a cui diedi il primo bacio, fuori dal liceo in attesa della sua ragazza. Un attimo a parlare e ZAC. Sguardo sul mio décolleté. O tutte le volte che, in giro con Ambra, la gente era colpita più dalla mia quarta ben tenuta che dalla sua terza falsata in settima.

Mia cara Ambra, dovresti saperlo: sotto la quarta non può essere vero amore.

giovedì 3 novembre 2011

Capitolo XLIV - Drammaturgia

Così lievemente crolla in una drammaturgia
di corpi sparsi e affranti in una collettiva delirazione
nel dare sfogo alle proprie represse voglie animali e di corruzione
voglie animali e di corruzione...
purchè non mi si tocchi...
purchè non mi si tocchi...!

Visi deformi e distorti come fossero sul fondo di una bottiglia vuota
o forse sono io quello che è sotto l'effetto di un cartone...
...animato dalla fantasia e dalla paura
che tutto possa poi svanire così, come d'incanto

purchè non mi si tocchi...
purchè non mi si tocchi...!

ma...lei è qui per me...ed oggi tocca a me

"sale dentro me
fa male ma
a me piace così...così...così
purchè non mi si tocchi!"

E vorrei anch'io
fare finta di non capire se c'è del giusto
In una notte dove ormai ho preso parte
a questa festa occulta
di ricche stregonerie e falsi Dei...come vorrei
stregonerie e fotti Dei...
purchè non mi si tocchi...
purchè non mi si tocchi...!

Ma...lei è qui per me...
ed oggi tocca a me

"sale dentro me
fa male ma
a me piace così...così...così
purchè non mi si tocchi!


Non mi sono mai piaciuti i giri di parole, le inutili parafrasi e perifrasi, le buone maniere e l'etichetta non fanno per me. Io sono per i fatti, per la carne, per il forte e chiaro potere delle semplici emozioni provate e non mostrate di facciata per nascondere chissà quale altro modo di essere. Mi piace la chiarezza. E odio le facce lavate.
Domenica scorsa assieme a mia Suocera (che mi dice che NON SIAMO PARENTI e già qui potrei fare una storia) ho visto un po' di creazioni sul suo blog (che sinceramente non è che mi interessano così tanto, visto che non sono né un'artista né tantomento un'appassionata di ciaccioli) e qualche foto che aveva sul pc. Così tra qualche pizzo e qualche merletto eccola lì, ancora lì. Le foto di Meg che imperversano nel pc di Mariangela e mi fanno perdere tutta la voglia di stabilire un contatto con lei. Penso a quanto tempo è stata lei in quella casa, a quante cose mi abbia rubato senza nemmeno saperlo, a quanto io dovrò ancora fare per non essere la seconda dopo quella buona, per non essere la sostituta o "un'altra che Cristiano ci ha portato dentro casa". Penso a quanto sia stronza, penso a quanto sia stata falsa. Se solo avesse affrontato con dignità la sconfitta mi sarebbe bastato. Ognuno per la sua strada. Invece implicazioni familiari, poi lei ha quello che è mio, io ho quello che è suo, poi l'anoressia, poi i drammi, poi le telefonate e poi Greg. Io la odio. Per incoerenza. Se avessi amato davvero Cristiano te lo saresti ripreso, con le buone o con le cattive. Invece no, IO SONO MALATA TI PREGO ASSISTIMI. Vittimismi idioti nei quali gente come Mariangela sarebbe cascata. Perché lei è fatta così, si prende troppo sul serio. E sapete una cosa? Sto iniziando a farlo anch'io. Se non hai aperto una cartella con delle foto per un anno, PERCHE' FARLO PROPRIO NEL MOMENTO IN CUI CI SONO ANCHE IO? Ma non è che ti condanno, mia cara NON PARENTE, però mi risento se permetti. Vuoi riguardarti le foto della tua adorata ex nuora che faceva venire la diarrea a tuo marito? Fallo, chi te lo impedisce? Di certo non io. Ma mi sento di fottere. Perché io mi devo beccare i suoi primi piani nel cervello e per mezza volta che mi azzardo a parlare di Federico (che tra l'altro nella mia vita sentimentale ha avuto lo stesso peso di Topo Gigio) succedono le tragedie: "Valeria a Caserta si vede con Federico e tu non lo sai.". Perché Cristiano è strunz, giustamente. Perché sa che mi vado chiavando la gente a Caserta, mica vado a dare gli esami? No, quello non serve. Oddio, serve quando sono buoni i voti, altrimenti che perdita di tempo. Io mi sono SCOCCIATA. Non voglio più parlare della mia vita, dei miei interessi, delle mie aspirazioni, tanto a casa Dagostino non c'è posto per me. E non lo faccio per vittimismo. Semplicemente perché devo imparare a stare zitta. E' l'unico insegnamento che posso trarre da tutta questa faccenda.