sabato 28 novembre 2009

Non molto lontano da qui

Dolori, dolori e ancora dolori di stomaco. Come Kurt Cobain. Beh, che culo, direi. Beato lui che ha risolto, anche se penso che un proiettile nell'esofago non possa essermi di grande conforto. In ogni caso la vita continua per quelli che resistono e combattono, than... il mio problema è questa stanza vuota. Intendiamoci, con vuota non voglio dire che ha bisogno di qualcuno o di qualcosa che possa riempirla; vuota nel senso di spoglia, scarna, finita.
Per chi mi conosce, il malessere dovuto alla mia camera non è niente di nuovo. Il mio piccolo tempio è difatti metafora di vite ed esperienze che vanno e vengono, tornano e si superano senza sosta. E' me. Il ciliegio, il legno rossiccio rovente e duro da abbattere, misto al blu, che ormai è il colore della mia anima. Sono fiera della mia camera quanto Ulisse del suo letto matrimoniale (quello dell'Odissea... non il delfino curioso... e nemmeno mio cugino!). Me la sono costruita passo dopo passo ed ora sembra così triste... è rimasta solo qualche foto, i libri migliori e quel dannato CALENDARIO PERPETUO del cacchio. Spero di perderlo durante il trasloco. Già, il trasloco. E' ancora troppo lontana da me quest'idea. Non so quanto ancora portrà durare questo disinteressamento, dato che tra un po' mi mettono sul camion mentre controllo le notifiche su Facebook. Però c'è una buona notizia in tutto ciò: ho chiuso con le sigarette. Non mi drogo, non bevo, quasi quasi mo vado pure in chiesa... va a finire che mi faccio monaca!
Seeeeee ora l'ho sparata grossa. A quel punto Peppe diventa un Punkabbestia con tanto di cane pulcioso al seguito, Charlie un campione di basket e Genn principale azionario dell'Algida... e poi il mondo può pure rotolare sul sole e farci arrostire.


Amore mio, non è una colpa il non saper gestire la gioia
e il fatto di trovarsi a proprio agio nel dolore e nella rassegnazione.
Ed è innaturale come a volte ci forziamo di ignorare
il gemito costante delle nostre reali inclinazioni: il margine di errore di un'incessante sottrazione.
E' forse una remota speranza la felicità?
Godersi il sole in dicembre, non molto lontano da qui nevica.
Non molto lontano da qui la gente ostenta oscure stravaganze
in preda allansia di stupire, indossa le sue maschere
e dimentica quella del coraggio nel momento del rilancio.

Non molto lontano da qui - Carmen Consoli

domenica 22 novembre 2009

A Bug's Life

...non c'entrano le formiche.

Il termine bug può indicare un difetto di progettazione in un componente hardware che ne causa un comportamento imprevisto o comunque diverso da quello specificato dal produttore.

I bug in un programma possono essere in certi casi particolarmente gravi, fino al punto di rendere vulnerabile ad attacchi informatici anche il computer che ospita il software.

Wikipedia

Il punto è questo: la vita scorre veloce, tra risa e dolci carezze, poi ad un tratto un vento gelido disincanta l'armonia creatasi e dà vita ad un bug. Un errore. Una cosa che c'è, ma non ci dovrebbe essere. E intanto la sua presenza ti corrode i programmi. I miei bug ormai hanno preso il sopravvento. Non è più un fiume in piena, ma una rampicata su una roccia dai massi appuntiti... che porta alla frana e non alla fine della scalata. Un caffè in compagnia ha creato l'incubo. La fine.

Quando passerà tutto questo?

lunedì 16 novembre 2009

Noi non siamo nient’altro che bolle.

Vorrei essere un flan... un flan all'albicocca, ma anche senza niente... quasi tiepido, in una pasticceria... in vetrina...

Sophie Kowalsky


Felicità allo stato puro, bruta, primitiva, vulcanica. Magnifico. Il meglio del meglio; meglio della droga, dell'eroina, meglio delle canne coca crack fix joint shith shuz sniff pet marjuana cannabis peote colla acido LSD extasy, meglio del sesso, meglio del pompino, il 69, le orge, masturbazione tantrismo kamasutra massaggio tailandese, meglio della cioccolata, il mont blanc, la banana splint, meglio di tutte le trilogie di George Lucas, delle puntate del Muppet Show, meglio dell'ancheggiare di Emma, Marilyn, la puffetta, Lara Croft, Naomi Campbell, i nei di Cindy Crawford, meglio della facciata B di Abbey Road, gli assoli di Hendrix, meglio dei passetti di Armstrong sulla luna, le montagne russe, i festoni natalizi, la fortuna di Bill Gates, le trance del Dalailama, la resurrezione di Lazzaro, tutte le pere di testosterone di Schwartz, il collagene nelle labbra di Pamela Anderson, meglio di Woodstock e dei rave party più trasgressivi, meglio dei trip di Sad, Rainbow, Morrison e Castaneda, meglio della libertà... meglio della Vita!

Julien Janvier
da "Amami se hai coraggio" (Jeux D'Enfants)


Ebbene, blues, amici e luce soffusa. Una linea di basso che incanta i sensi, l'assolo di chitarra da lasciare senza fiato. Era tempo che non ascoltavo dei suoni puri. Sono felice che sia accaduto stasera.

domenica 15 novembre 2009

Carezze d'asfalto



Un gatto che cerca le coccole da un pezzo di marciapiede. Forse anche noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci tenga la mano anche quando non ce lo aspettiamo?

Io sono ancora qui, non m'hanno fermato
e guarda che c'hanno provato
con un inganno evitato
e un danno lasciato da ogni anno passato
e un volo da un cielo straniero
solo con un passeggero
su questo suolo riparto da zero
la motrice indefferente vige sofferente
dai fari vengono fuori
ricordi come ombre
vedo i rumori
ascolto i colori
firme sui muri cancellate
che ora vedo ancora
Sento voci che mi chiamano
rumori e melodie
dietro una fotografia
pericolose fantasie
su queste strade che raccontano
scritto sopra a queste vie
tutte le storie più la mia
i nostri sogni ed utopie
Strada di città resto qua
qua dove nasce se ci riesce
cresce, va, per quanto prenderà
vie diverse ci riunisce qua
qua dove la radice nasce.
Da una sconfitta nasce
solo vittoria per quanto sia fitta sta giungla
per chi affitta la vita e chi la sa lunga
bruciamo vie di ieri in un mondo a pezzi
se guardi bene ci vedi sul fondo degli occhi gli stessi bagliori
e di quello che siamo il motivo è una faccia segnata
da un sogno da strada un peso vero davvero reso vivo.
E sotto i miei piedi questo asfalto bagnato
Ed è alto il prezzo da pagare
Avvolta in una nebbia artificiale
Sempre qui dallo stesso posto con la stessa anima la stessa gente
Ogni cosa già successa ogni cosa che avverrà
E' scritta come un libro in questa Strada di città.

Strada di Città 2000 - Articolo 31

martedì 10 novembre 2009

I'm not who I want to be



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Si Ricomincia!


ALLA FACCIA VOSTRA!!!

Come i vecchi tempi. Un libro, una coca e passa la paura!