sabato 27 febbraio 2010

Questa è la mia vita

Questa è la mia vita
Se ho bisogno te lo dico
Sono io che guido
Io che vado fuori strada
Sempre io che pago
Non è mai successo
Che pagassero per me

Anche quando sarebbe dovuto succedere, ognuno ha pagato per sè. E continuerà così.

Questa è la mia vita
Se entri chiedimi il permesso

Tu ci sei entrato piano, a piedi scalzi... ed adesso ci sei solo tu.

Portami una gita
Fammi ridere di gusto
Porta la tua vita
Che vediamo che succede
A mescolarle un po'

Succede che funziona. Ci siamo.

E ora che ci sei
Dato che ci sei
Fammi fare un giro
Su chi non sono stato mai
Dato che ci sei
Come io vorrei

Ci sei, e ci sei solo tu, nessun amico, nessun "conoscente" è stato e sarà mai come te. Come vorrei.

Questa è la mia vita
Sono quello che ci pensa

Perchè se non ci penso io...

Porta un paio d'ore
Una notte bella densa

Come quelle notti passate a letto con te.

Trattamela bene
Che al momento è solo questa
E poi.. vedremo poi

Perchè poi non sai mai cosa può succedere.

Questa è la mia vita
Certi giorni non si batte
Certi altri meno
E' così che va per tutti
Certi giorni è poca
Certi giorni sembra troppa
E invece non lo è mai

Quei giorni vivi, giorni di sbattimento e sorrisi e risa e mani strette.

E ora che ci sei
Dato che ci sei
Fammi fare un giro
Su chi non sono stato mai
Dato che ci sei
Come io vorrei

Questa è la mia vita
Tieniteli tu i consigli
Io non l'ho capita
Figurati se tu fai meglio

Perchè la strada la percorro solo coi miei passi...

Porta la tua vita
E vediamo che succede
A mescolarle un po'
E ora che ci sei
Dato che ci sei
Fammi fare un giro
Su chi non sono stato mai
Dato che ci sei
Come io vorrei


Questa è la mia vita, poca, troppa, giusta, sporca, rotta, bruciata, è la mia. Me la sono cucita addosso passo dopo passo, con voi e senza di voi. Ormai sono guarita dalla malattia dei ricordi, alla fine della rampicata non ricordi quali massi sporgenti ti hanno fatto salire e quali ti stavano per far cadere, ricordi solo la sensazione che provavi mentre salivi: rabbia, dolore, paura ma anche desiderio, passione, grinta e tenacia. Con le mani graffiate sei giunto in cima ed ora, seduto sul ciglio del precipizio, ti limiti a godere della brezza e del panorama che hai ardentemente conquistato. Il tuo regalo a te stesso. E' facile dire CE L'HA FATTA. Nessuno sa quanto ci sia voluto o come sei stato durante il tuo tragitto, ma tutti sanno che l'hai superato.
La mia vita è zeppa di sbagli. Uno dopo l'altro. Da ciò che ritenevo giusto a ciò che, sapendo che fosse sbagliato, ho affrontato comunque. Ho sbagliato dal primo bacio, dato per errore, alla prima volta in cui ho fatto l'amore, più per curiosità che per passione. Ho sbagliato anche la seconda volta, e la terza, e la decima, e la centesima ma non l'ho mai rimpianto. Come direbbe Peppe "ho tenuto a battesimo mezza Caserta", è vero. Perchè quell'amore l'ho cercato a lungo, credendo che l'ingenuità fosse la chiave dell'amore vero. Non mi rendevo conto che man mano che mi arrampicavo la parete continuava a franare. Quei massi ai quali mi sono aggrappata non erano altro che pietre affilate che mi hanno lasciata sanguinare solo dopo averle ritenute la mia Base Sicura. Ho avuto 7 uomini nella mia vita, di cui 4 erano pietre affilate. Non mi fa male il ricordo di chi dopo quell'incontro non ha lasciato traccia. Mi fa male chi mi ha dato modo di innamorarmi, di pensare al futuro, di raschiare con le unghie tutta la magnificenza di una roccia rivelatasi solo un mucchio di sabbia. Cercavo l'amore. L'amore che ti prende, che ti corrode, che ti uccide e ti fa vivere, il respiro e l'apnea. Il numero 7 me l'ha dato. Sono sette mesi che continua a farlo pazientemente, giorno dopo giorno, a medicarmi le ferite, a cucire gli strappi, a cercare di farmi guarire da questa malattia di ricordi.

Adesso mi voglio godere il panorama, con te accanto.

giovedì 25 febbraio 2010

Psicologia Fisiologica: BOCCIATA

Il 22 febbraio è sempre stata una data memorabile, a volte per le feste, a volte per il veleno buttato per chi fa e chi non fa gli auguri, altre volte ancora per la mancanza di tempo, altre ancora per la mancanza di gente.
Questo 22 febbraio, giorno del mio genetliaco, è stato tutto perfetto. Anche nella sua apparenza. Ci sono stati gli amici, quelli veri e quelli occasionali, c'è stata Angel, c'è stato Fabio, c'è stato il mio amore e c'è stata la sorpresa. Questo 22 febbraio mi ha dato l'illusione di un cambiamento, di una novità, ma questo 23 febbraio è bastato a rovinare tutta la magia. Una volta preso il 18, cacchio, sono passata!
Invece no, sbagliato. Una figuraccia mondiale, scena muta.
La festa, i regali, gli amici, l'amore appartenevano al passato.

20 anni. E rendersi conto di cosa significano.

venerdì 19 febbraio 2010

Buon Viaggio.

A volte credo di non essere adatta a fare la scrittrice. Scrivo quando sto male e far diventare questo "sfogo" un lavoro potrebbe farmi venire un esaurimento nervoso. Poi mi torna in mente il vecchio Hank e torno a sperare. In fondo la vita va raccontata, altrimenti perchè vivere?
Il punto è che per avere qualcosa da raccontare bisogna che ci si inventi qualcosa. Sai che palle se tutti i discorsi fossero senza fantasia?
"Oggi ho fatto la spesa, ho cucinato, mangiato e dormito e poi ho guardato la tv."
Ma il rischio è reale. A che serve raccontare quando a nessuno interessa? C'è sempre qualcosa di meglio, il diversivo all'ascolto. E quando succede, come ora, che io abbia voglia di parlare, ZERO. Nessuno in linea su tre contatti msn. Nessuno su faccialibro. Nessun sms. Semplice silenzio.
Angoscia.
Sono stufa. Non basta mai nulla di ciò che faccio. Anche l'incidente potevo farlo meglio. Con Genn non riesco più a ragionare, ormai ci rinuncio, non mi intossico e non perdo la pazienza appresso a lui. Sto dando dei risultati buoni, su tre esami un 26, un 27 e un 30 e lode. Si, ma il 30 e lode sicuro non è perchè sei preparata, sarà stato culo. Giustamente. Poi adesso fisiologica, se non lo passi, te lo porti a giugno. Fisiologica non lo passo, non c'è nessun se. sono 500 pagine + eventuali approfondimenti che non ho il tempo nè la voglia di fare. Non rompetemi le palle per un po'! Ci riuscite a non cacare il cazzo?
Come quell'altra imbecille, Nunzia. MA STAI MALE? HAI FATTO L'INCIDENTE? -_-" cretina, c'è scritto nella frase personale che ho il collare. MA COME LO HAI FATTO? In maccho, volevo dire in macchina. Scusa, un attimo di dislessia. MA QUELLA NON E' UNA PATOLOGIA DELLO SVILUPPO INFANTILE? -_-" cretina due volte, è un modo di dire, e comunque si può essere dislessici anche a 90 anni.
Tornando all'incidente, in sunto, ho distrutto una macchina. Ho rispettato lo stop, ho attraversato l'incrocio e un coglione con un'Audi mi ha sbalzato sul marciapiede di fronte. Sono viva per miracolo. E il problema è l'assicurazione. E i soldi. Che ce ne fotte, tanto Valeria è viva. Giustamente.
Come il secondo imbecille, Domenico. HAI FATTO L'INCIDENTE? ...tutti molto perspicaci. ANCHE NOI, UN TAMPONAMENTO A CATENA SUL VIALONE. Oddio avete davvero rischiato la pelle. Che coglione.
Non voglio fare la vittima, non è nel mio stile, ma avete rotto il cazzo, voi, Yasmine e Marco, Federico, la Morte, a Marunnell e Gesùcristi vari.
La gente non vive per le tarantelle, ci sono cose un poco poco più importanti delle minacce di una pescivendola e della sua amichetta che non si fa i cazzi suoi. Ci sono cose più importanti dell'università, ci sono cose più importanti di una macchina di merda, di un cazzo di tamponamento, della dimostrazione inutile del sapere sprecato (perchè tu, vicino a me, devi spiegarmi che è la dislessia...).


Wagliù, ma fatevi un giro affanculo.

mercoledì 17 febbraio 2010

Pèppèpèppèpèpèèèè


Fig. 1 Valérie in tenuta carnevalesca

mercoledì 10 febbraio 2010

Pourquoi no?



"L'amore va bene per quelli che riescono a sopportare il sovraccarico psichico. E' come trasportare sulle spalle un bidone di spazzatura oltre un fiume di piscio in piena. [...] L'amore è una forma di pregiudizio. Io ne ho già troppi."

Charles Bukowski


Era tanto tempo che non facevo i miei spuntini notturni. Niente dannata Coca, niente allettante Vodka. Non sono ubriaca, il mio registro linguistico non mente. Sono tranquilla. E' tremendamente strano. Uno stato di apatia mista a strafottenza e tranquillità. Eden. Nirvana. Come cazzo lo volete chiamare lo chiamate. Ehm, si, non sono ubriaca ma è come se lo fossi. Trance. Si legge Trans, ma non ci stanno cazzi di mezzo. Oddio, se dobbiamo dirla tutta ci sono eccome, proprio oggi c'è stata l'ennesima tempesta. La cosa che più mi ha stupito, a parte sentire Federico parlare in dialetto e minacciarmi delle peggiori cose, tra cui le solite querele, denunce e cose del genere, è stata che ho avuto i battiti regolari. Da quando ho risposto al telefono a quando l'ho chiuso niente attacchi di panico, niente pianti, niente urla, niente. Solo un mare di parole (e neanche parolacce) che non vedevano l'ora di colpirlo. Un tram in pieno volto. Diretto, come l'Eurostar. Nemmeno le sue offese mi hanno colpito... oddio, quella dello sperma se la poteva risparmiare, ma in fondo quando finisci le argomentazioni, si sà, non ti resta che buttarti in una blanda e sciacqua volgarità. Dopodichè fine. BIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIP. Nient'altro. Nemmeno Genn nervoso al telefono, nemmeno mia madre preoccupata, nemmeno le "intimidazioni" (...che paura!) della Morte in persona. Vuoto. Che mi stia cominciando a far scivolare le cose addosso? Non credo. La diplomazia è un'arte. Adesso tutti sono convinti di avere ragione, tutti dormono col coltello sotto il Pillow e stanno tutti più tranquilli. Io per prima. Confido, come al solito, nel Karma e nella meditazione.

Che Dio mi salvi dalle grinfie del male.

sabato 6 febbraio 2010

Mai visione fu più reale

Una giornata primaverile, la casa piena di fiori, mia nonna che mi aggiusta il vestito per la millesima volta, mia madre che piange e Carmen che fa na canna.
Mi sposo. E' il giorno cruciale. Lui è da un'altra parte, ma già so che starà sorridendo, bello come il sole.
Mirella è tutta emozionata, si chiede sua figlia quando metterà la testa a posto, ma è contenta così, Carmen è felice per me. All'ultimo momento arriva Angel, vestita da bambolina di porcellana: "Volevo fare la damigella, ma mi hanno detto che sono arrivata tardi!" esclama tutta affannata con il mio bouquet in mano. Anche lei e Babs sono prossimi, ma quel giorno per loro sembra essere passato da una vita.
Nella stanza accanto Erika parla al telefono con Simona facendole la cronaca della situazione, di sotto Filippo, Fabio (il chitarrista) e Danilo parlano del più e del meno, mentre Marco Coppola ed Anna fanno i piccioncini.
Finalmente sembra tutto pronto, mia madre continua a piangere e mia nonna continua ad aggiustarmi il velo.
Lui è pronto, ma cazzeggia con Marco, Alex e Stitico, quasi dimenticandosi che si sposa. Ma Alex, che è diligente, lo invita a salire in macchina e tutti insieme partono verso la chiesa.
E' li, bellissimo, il mio amore.
Attraverso la navata preceduta da Sabrina, con la paura di cadere da queste scarpe scomode e con le farfalle nello stomaco. La celebrazione è lenta, nei banchi però la gente sembra non accorgersene. Tutti sono sorridenti e commossi. Anche Fabio, il traditore, sembra essere colpito dalla cosa. La mamma di Genn è raggiante, Tina e Gaetano si tengono la mano. Il padre di Genn è già uscito a fumare tre volte. Sottovoce Marco si lamenta del vestito e si chiede perchè non ha messo sotto la giacca la maglia del Black Label Society.
Finalmente le promesse: io e te, per sempre. Anelli, arriva Angel con le fedi sul cuscino. Carmen ride. E poi un lungo bacio... e Fabio (il chitarrista) comincia un assolo di chitarra per accompagnare la nostra uscita dalla chiesa. Il riso, i baci, gli auguri e Scandalo che parte con un cappottone fortissimo a Genn: "Chiav'c, t' si spusat?!?".
Entriamo in macchina, Genn mi guarda e sorride. In macchina con noi c'è Peppe che comincia una delle sue digressioni sull'inutilità del matrimonio e la possibilità di chiavarsi qualcuno durante la cerimonia. Arriviamo nell'agriturismo che abbiamo prenotato. Aperitivo all'aperto, tovaglie arancioni e veli bianchi ovunque. Ci sono le rose sul nostro tavolo.
Cominciamo il pranzo, balliamo, cantiamo, Carmen mi dedica una canzone di Janis Joplin. Arriva Ambra con Domenico, mi fanno gli auguri e vanno via. Sapete com'è...


A che servono i trip quando ti fai sti film mentali?

venerdì 5 febbraio 2010

Puoi dire di essere diventata una donna...


... quando hai fatto una visita ed hanno usato questo attrezzo.


Sono stata dal ginecologo. Ho un'infezione curabile, ma è una seccatura comunque. Venerdì 12 canterò con gli Overdriven Chaos alla SAGRA DEL NEMICO: da Frasla a Federico, ci saranno tutti... spero di non fare figure di merda... intanto stasera sono stata al Coffy, bel posto, bella gente. E al mio ritorno ho trovato questa:

Valeria Petruzzelli: Perchè ha un cervello impressionantemente attivo e una tempra degna di un santone sperdute tra le montagne dell'Himalaya. Perchè è una VERA rossa. Perchè è "come la vedi, come il kinder cereali, ma senza il riso soffiato" per citare proprio una sua descrizione. Perchè le sue fotografie posso interpretarle. Perchè nei suoi scritti mette i brividi. Perchè fa da pendolare per amore. Ed è meraviglioso. Perchè ha sopportato talmente tante avventure che, se dovesse metterle per iscritto, farebbe la felicità degli amanti di romanzi rosa. Glielo consiglio, anche se non è il genere che ama. Perchè amiamo Gianna. Ed è un'enorme qualità :). Perchè posso usare xD tutte le volte che mi va parlando con lei. Perchè siamo "Intellettuali" de "Il Caffè". Perchè Vix è un nome fichissimo. Perchè è vera. E la verità manca troppo da qui. Grazie.

Angel Marro, Facebook


Sono rimasta senza parole.

Radiofreccia


Buonanotte... qui è Radio Raptus... e io sono Benassi... Ivan. Forse lì c'è qualcuno che non dorme, be' comunque che ci siate oppure no, io c'ho una cosa da dire. Oggi ho avuto una discussione con un mio amico; lui... lui è uno di quelli bravi, bravi a credere in quello in cui gli dicono di credere. Lui dice che se uno non crede in certe cose non crede in niente. Be' non è vero... anch'io credo...Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards.
Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa che vuole l'affitto ogni primo del mese.
Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi.
Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa.
Credo che non sia tutto qua, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche Dio.
Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose.
Credo che ci ho un buco grosso dentro, ma anche che il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono.
Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddy Merckx.
Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri. Credo che per credere, certi momenti ti serve molta energia. Ecco, allora vedete un po' di ricaricare le vostre scorte con questo...

giovedì 4 febbraio 2010

8 months ago

Domenica 7 giugno 2009
Il futuro non è più quello di una volta

Gli anni passano. Le persone cambiano. I capelli si tagliano. Ed io non sono più quella di una volta.
Mi importa poco delle conseguenze, voglio rischiare.
Non mi interessa se sanguinerà, imparerò a cucirmi le ferite.
Dicono che in questa foto sembro cattiva. Si sbagliano. Io sono cattiva. Sono fiondata verso un futuro diverso, con altri visi ed altri perchè. Sono proiettata verso un egocentrismo emozionale dove l'unico obiettivo è il Mio benessere. [...] Ho trovato una persona speciale e riscoperto vecchi amici. Sono finalmente ciò che vorrei essere.
Con o senza te.

Anzi, meglio senza.

Ah, per la cronaca, è morto Cacchiotus.


Stava succedendo, io lo sapevo. Adesso, ad un po' di tempo da quei giorni d'inferno mi sento come sollevata. Oggi ho vinto un'altra battaglia. Il mio vecchio blog, che ora figura tra i link utili, è tornato in mio possesso. Ho rischiato, mi sono cucita le ferite, sono diventata più buona e più cattiva. A ognuno il suo. Il mio egocentrismo emozionale continua, facendomi del bene, amando chi mi ama. Vivo. Mi lascio trasportare e non è mai stato così piacevole. Ma la corrente è la mia. Ho messo la testa (e il cuore) apposto. E Cacchiotus II è più rigoglioso del primo.

Psicologia Dinamica: 26


Ma il vero trip è stato questo.

lunedì 1 febbraio 2010

Senza fretta ma senza sosta

Si vola. Si possono vedere da qui le vite mediocri di chi è rimasto laggiù, fermo nei suoi clichè. Da qui l'aria è più buona, il panorama non ha prezzo. Da qui si vede il mare e la sua immensità. Da qui voglio ricominciare.

Ho trovato il mio posto. Mi sono sentita felice ieri, a letto, quando ad un tratto ho sentito quella sensazione di Casa. L'acquisizione dell'identità che ho perso e ritrovato tante volte. Ho avuto bisogno di persone che non sospettavo, Ulisse, Giovanna e Raffaello (anche se non credo sia sincero come loro). Ho passato una dolce serata divertente, tra sorrisi e confessioni.
Pare che Fabio sia tornato sulla retta via. Io ancora non gli credo. Mi ha fatto troppo male per riuscire a dimenticare tutto in pochi giorni. Forse, piano, riusciremo a recuperare, ma non sarà come prima e lui lo sa. Intanto ho tanti amici virtuali e sono pronta ad affrontare Dinamica. Senza fretta. Dopo avrò Psicologia dell'Educazione e Educazione degli adulti. Senza sosta.

E va bene così.