giovedì 30 giugno 2011

Capitolo XXVII - Summertime

Torre Canne.

Post Pedagogia Generale: 26

Capitolo XXVI - Tutti vogliono viaggiare in prima

Hai la bibita, il giornale, lo snack e un bel sedile sul quale riposare. Hai la presa per attaccare il pc, hai il bracciolo confortevole e anche un grande spazio per i bagagli. Hai il posto in prima, sei un figo. Eppure viaggiare in prima è per tutti, purché siano disposti a farlo. O meglio, purché ne abbiano la possibilità economica. Non tutti sanno viaggiare in prima. Ci sono quelli che il viaggio in prima è il viaggio della vita e quelli che la prima, la seconda, che differenza fa, l'importante è arrivare. E ci sono quelli che, in seconda, pretendono di essere in prima. Cercano in tutti i modi di pensare di essere passeggeri di prima, ma nonostante ciò rimarranno in seconda, perché ci sono nati in seconda, e più che combattere per giungere alla prima, dovrebbero apprezzare e tenersi stretta la propria poltrona con il numero due cucito su.

Ci ho viaggiato in prima classe, ma per me non ha fatto differenza.

Siamo quelli che da quelli come te
non si fanno mai pagar da bere
perchè siamo quelli che
è meglio se lo sai
con quelli come te son sempre pari
di qua tutti vogliono viaggiare in prima
tutti quanti con il drink in mano
sotto come va, fuori come va?

mercoledì 22 giugno 2011

Capitolo XXV - Just an illusion

Come sempre. Riporto pezzi della storia di Lei perché sono stata troppo sincera.

Ci sono persone che ti usano, ti sfruttano, ti stuprano l'anima, ti rubano la felicità, ti strappano via la vita dal corpo come un'esorcista che ti libera dai demoni, ti bruciano la pelle come lava incandescente e tutto per pochi miseri interessi.

Sono quelle persone che fingono di esserti vicine, di amarti, di prenderti la mano e stringerla a sè per farti sentire protetta, al sicuro. Sono quelle persone che ritieni al di sopra di tutta quella massa di letame informe che è il mondo circostante, quelle che ti ridanno la gioia di vivere quando sei nel punto più basso, quelle che ti tengono stretta quando hai paura di non farcela.

Poi non gliela dai e tutto diventa oscuro.

lunedì 20 giugno 2011

Capitolo XXIV - One vision


One vision, è così che è stato vedere Chris con in mano un mazzo di rose rosse presentarsi alla mia porta per portarmi via, verso l'azzurro cielo e l'acqua trasparente di un mare senza confini... One flash, una mattinata tra schizzi e scherzi, abbracciati stretti più per piacere che per necessità di calore e il sole, giugno e l'amore spensierato... One voice, la sua, quella che ho dovuto seguire, della quale mi sono fidata quando mi ha bendato gli occhi mostrandomi successivamente la stanza illuminata dalle candele e inebriata dal profumo dei gelsomini... No hate, no fight, just excitation. Senza limiti, come sempre. All through the night, it's a celebration, sul mare, illuminati dalle stelle, persi in quest'amore.

One love. E un anno insieme. Ti amo.

martedì 14 giugno 2011

sabato 11 giugno 2011

Capitolo XXII - L'amore con l'amore si paga

Il titolo non c'entra con la ragione per cui scrivo, una ragione del tutto estranea. Sfortunata al gioco, per fortuna.

martedì 7 giugno 2011

Capitolo XXI - Ci sei sempre stata

Perché è sempre stato così, ci sono e ci sarò sempre, ma certe volte devi prendere in mano la vita e fare da te. Non ho la capacità di fartelo capire, sono incapace nel comunicarti quanto è importante affrontare tutto con le tue forze e quanto tu non possa sempre cercare delle scusanti per le tue carenze di coraggio o di vitalità. Io non sono Pigra. Mi sono data una mossa, lo sto facendo ogni giorno e lo farò anche tra un'ora, quando sarò nel tubo della risonanza magnetica. Sono spaventata, lo ammetto e lo sai, ma ci vado. Se voglio capire la radice del mio malessere devo farlo. E devi farlo anche tu. Affrontare qualche sfida, intendo. Senza il mio aiuto. Non ti reputo un nullafacente, non l'ho mai fatto, perché sono innamorata di te a prescindere dal tuo ruolo lavorativo e sociale, ma se ti dico tutto ciò è proprio perché questa decadenza non te la meriti. E' un discorso trito e ritrito, mi sono anche annoiata di dirti sempre le stesse cose, ma non ci posso stare male. Sei tu il responsabile delle tue azioni, HOMO FABER EST FORTUNAE SUAE, e non posso non biasimarti quando dimostri che le mie parole sono vane e fugaci. Non ci sarò sempre io a tenerti la mano né mammina a mostrarti la strada. Devi darti una mossa, ma non per me, né per tua madre. Devi farlo per te. La vita è dura, e se al primo ostacolo ti lasci abbattere, ho cattive notizie per te: non potrà andarti meglio. Non ho nient'altro da dirti.