martedì 31 gennaio 2012

Capitolo 55 - Terra promessa

Siamo i ragazzi di oggi, pensiamo sempre all'America

I ragazzi di oggi sono diversi. I ragazzi di oggi siamo noi, cinici, stanchi, demotivati. Non crediamo al paradiso perché è troppo lontano da noi. All'inferno ci viviamo tutti i giorni. Proviamo emozioni nel buio della nostra stanza dietro monitor luminosi senza mai dire una parola. Ci stringiamo per far emergere gli altri e difficilmente affermiamo i nostri diritti senza combattere con la paura di sbagliare. Siamo sempre troppo o troppo poco. L'equilibrio non è per noi.

Finché qualcosa cambierà...

giovedì 19 gennaio 2012

venerdì 6 gennaio 2012

Capitolo 53 - Kay è stata qui

Sono a pezzi. Ho i nervi in frantumi, la mano dolorante, le ginocchia che non reggono più il peso di questa vita. Era tanto che non ascoltavo Ligabue. Lo tengo per i momenti speciali. O per quelli troppo dolorosi per sopportarli in silenzio. Questo è uno di quelli. Vorrei che ci fosse un'altra strada. Saranno gli esami, saranno i pensieri, sarà che non sono più all'altezza di permettermi di essere me stessa. Vorrei essere una di quelle persone mediocri che vivono per Facebook o per la manicure, ma purtroppo il mio cervello funziona, ancora. Ancora, non so per quanto. Per ora va. E va male. Ora non è il passato, non è il futuro e nemmeno il presente. Ora sono proprio IO che non vado. Voglio fermare tutto, tutto questo andare senza un perché. Se Kay ci fosse forse avrei un motivo per stare così, per essere fondamentalmente vittimista e depressa. Invece non mi drogo. Esco e prendo acqua liscia. Non faccio tardi la sera. Non sono mai stata così Low Battery in tutta la mia vita. Sono stanca.

Aiuto.

mercoledì 4 gennaio 2012

Capitolo 52 - I've had the time of my life

Mi sono scocciata di scrivere i numeri in antico romano. Abbiamo la nostra bella numerazione araba, usufruiamone.

Detto ciò, sto attraversando un periodo strano: mi sento particolarmente anziana. E' vero, lo studio stanca, ma non è una buona scusa. Ascolto canzoni di anni che non mi appartengono, mi limito a osservare il mondo che cambia senza prendere una posizione definita e talvolta preferisco un sabato sera in pigiama e ciabatte piuttosto che il caos di una città sempre in movimento. Sono giunta alla conclusione che anche la mia relazione con Chris sia invecchiata irrimediabilmente. I nostri passatempi sono il cinema (con la tessera gratuita, come per gli ultra sessantacinquenni), la tivvù ed il pc (che solo per poco appartiene ad una generazione più all'avanguardia, ma se pensiamo che anche mio nonno è su FB il ragionamento non fa una grinza). Vorrei farmi una passeggiata, ma anche in quel caso finirei all'Auchan o, come spero di fare nel fine settimana, a braccetto con la mia dolce metà per le stradine di Alberobello. Non si tratta di aver perso la joie de vivre, direi piuttosto di aver ceduto a quella che comunemente noi chiamiamo Apatia, intesa come mancanza di mordente nelle azioni e nelle decisioni della vita quotidiana. Il mio Natale è stato familiarmente compreso come un tour de force alla stregua di una cucina di un ristorante nel giorno del matrimonio della figlia di Berlusconi. Il mio San Silvestro è stato maleodorante, a causa della dissenteria che ha voluto farmi sentire la sua presenza già due ore prima della fatidica mezzanotte. Il mio Capodanno è stato difficile, seduta a tavola con la famiglia di Chris, in sua assenza (immotivata) a cercare di risultare una persona interessante nonostante il mio precedente con la diarrea e le misere ore di sonno effettuate. I miei giorni sono tutti molto simili, oggi sono sola a casa e dovrei studiare, ma la testa è talmente leggera che alla sola lettura del nome Lacan mi vengono i capogiri.

Ma è stato davvero il tempo più bello di una vita?