venerdì 25 dicembre 2009

Buon Natale

Per la cronaca sei un vero pezzo di merda. Criticavi tanto Simone ma il tuo comportamento è stato mille volte peggio. Hai tradito la tua ragazza, hai perso l'unica vera amica che avevi e pensi di essere una persona migliore? Non lo sei affatto. Mi fai schifo. Spero che questo natale sia l'ultimo che trascorri. Fottiti.


Buon natale, pezzo di merda.

martedì 15 dicembre 2009

Tra il cancro e l'adolescenza c'è solo una differenza

...dal cancro hai la speranza di guarire.

Comincia a farsi strada la malinconia.
"Io a trent'anni voglio essere come il Lucido, suonare, ubriacarmi, farm' 'e canne fino alla mattina..." afferma Carmen. "Wa, non ti vuoi costruire niente. Se riesco a laurearmi io a trent'anni mi so fatt' i sordi!" replica Filippo. E poi Dario, con la sua saggezza, lascia tutti a bocca aperta: "Noi a trent'anni avremo svoltato, ragà. Staremo in Jamaica o a Cuba a suonare in un bar sulla spiaggia!". E tutti lo acclamano, ridendo.
Svoltare. Bella parola. E' sinonimo di girare, cambiare direzione. Non ti dice però se quella direzione è corretta o meno. La mia svolta sta avvenendo ora: a 20 anni quasi, con alle spalle degli ex che vogliono uccidermi e degli amici che non ho più, mi avvio in un paese che non conosco, in cui l'unico contatto umano amichevole è un Nome e Cognome su Facebook. Data Enrica Elefante, con la quale ho assistito al concerto dei Modena City Ramblers il 12 agosto. Il resto è buio. Sono col morale sotto le scarpe. Ho da dare degli esami per cui non ho ancora studiato, sto per lasciare un ragazzo che mi ama e che amo, comincerò una nuova vita. Per cosa? Perchè? Possibile che abbiate potuto rendermi la vita tanto infernale da scappare a quasi 300 km da qui? Si, dannate merde. Si. La mia svolta? Non è questa, non l'ho decisa io. La svolta sarà quando a trent'anni, con una laurea in tasca e un lavoro del cazzo, deciderò di sposarmi. Non importa con chi. Sarà Genn. Sarà Piergiorgio. Non lo so. Ma al compimento dei miei trent'anni sposo il primo che incontro. E l'abito lo voglio così.

domenica 6 dicembre 2009

Gesù Cristo non ha le corna

Ebbene, ecco cosa c'è che non va. Sono due giorni che ci penso. Giovedì a quanto pare ci vedremo, e come stanno le cose non ti saluterò neanche, ma ci sono tante, tante, tante cose che vorrei dirti. E' meglio che le scrivo, sennò urlo.
Non riuscirai a farmi sentire in colpa, non più. Sai qual è il problema? E' che per una questione burocratica mi sono trovata dalla parte del torto quando invece quella ferita e senza speranza dovevo essere io. Bene, il punto è questo. Io e te non siamo stati bene insieme, non ci siamo mai conosciuti nel profondo, tantomeno legati. Tu avevi, ed hai tuttora, il tuo meravoglioso mondo di merda, ed io non ho fatto altro che cercare di prendermene un po'. Perchè è questo che fanno le persone che stanno insieme, condividono, e non solo il letto quando si tratta di scopare. Vivono, trascorrono del tempo insieme e quel tempo non gli basta mai. A noi non è mai successo. "Perchè io non sono il tipo" mi dicevi. Non sei il tipo da auguri, non sei il tipo da uscita in due, a meno che non si scopi, non sei il tipo da regalo a San Valentino. Ci ho messo un mese a cercarlo. E tu? Una stupida scatola di cioccolatini Lindt. Che, tra l'altro, mi sono rimasti sullo stomaco, dato che non mi piacciono. Ma vabbè, non sei il tipo da regali azzeccati a quanto pare. Quanto ci ho messo a capire che non eri il tipo per me? Due mesi. Si, quella vacanza a Vieste è stata una farsa. Io, te e il tuo migliore amico. Che stupida a pensare che sarebbe stata la NOSTRA vacanza. Io con la febbre e tu al mare. Io nella tenda che messaggiavo con Enzo e tu a farti i gavettoni con Domenico. Bene, è stato questo l'errore, mettere in mezzo Enzo: l'anti TE per eccellenza. Enzo aveva tutto ciò che tu non avevi: era romantico, premuroso, dolce e sapeva cosa regalarmi (orologi a parte). Ma non aveva una personalità. Era un uomo specchio. E non andava bene. Insieme, voi, potevate essere il mio uomo. Quello che sa cosa vuole, ma non per questo nega l'attenzione necessaria al nostro rapporto. Tu sapevi ciò che provavo. Sapevi che stavo male, che mi mancava quel pensiero della sera, le piccole cose che cercavo in lui e ho fatto tutto per fartene accorgere. Te ne ho parlato mille volte e la tua risposta sempre la stessa: "Sono fatto così, non ci penso a ste cose". Poi l'errore fatale. Cercare te in altri volti, in altre situazioni, via dal nostro piccolo mondo imperfetto, via da ogni piccolo segreto (per quanto stupido ed insignificante), via da quel progetto senza basi. Mi stava bene. Andavo avanti, mi ero fatta una ragione del tuo carattere e tu avresti dovuto fartene una del mio, ma non è stato così. Mi hai lasciato. Bene. Specie per ciò che è successo dopo. Toh, devo trasferirmi a Bari. Che ne pensi delle storie a distanza? "Non sono il tipo, starei male, meglio lasciarci." Fico. E questo è l'amore. Finchè la barca va, lasciala andare, quando arriva la tempesta vengono a salvare me con l'elicottero mentre tu affondi con la barchetta in mezzo al mar.
Tutto questo per dire cosa?
Nulla, per fare i conti col passato come ti ostini a fare tu ogni volta che ci vediamo. Non è finita fino a quando non è finita. E adesso è finita. Sai cosa ti dico?

Meglio così.

mercoledì 2 dicembre 2009

Digressione psicologico-fisiologica

E svegliarmi la mattina
Per vederti nuda li in cucina, bambolina,
E possedere ogni tuo respiro
Ogni tuo sospiro insomma
Tutto di te
Vorrei non vederti mai soffrire
E voglio poter dire che la vita è bella
Ma non è abbastanza lunga per chi
ama come me
amo e non ne posso fare a meno
quindi tu sei tutto quello che io chiedo
e del mondo fuori non mi importa
e non esiste più
spero solo di non farmi male
a forza di sognare, a forza di sognare
ma spero tanto in ogni tuo sorriso
in ogni tuo respiro insomma
Tutto di te

Tutto di te - Nek


Quanto mi manca quel rapimento e quella perdita di inibizioni... Quanto mi manca quel volare su una nuvola, quella voglia di spaccare il mondo, quel profumo di vita... Quelle parole sussurrate, quei pomeriggi senza tempo, quelle sere senza fine, quelle risate senza paura... Quel desiderio di specchiarmi nei suoi occhi e sorridere... Quella voglia di stare semplicemente a guardare lo stesso soffitto, stretti in un abbraccio... sulle note dei GooGoo Dolls o di Billie Myers o degli Who o dei Pink Floyd o di chissà chi altro... Non importa di chi fossero gli occhi, il corpo o il soffitto... Una semplice sensazione di quiete prima della tempesta. Come giocare con il fuoco. E ciò che ti rimane è solo un dito bruciacchiato...

Mi mancavano questi attimi di nostalgia generalizzata.

sabato 28 novembre 2009

Non molto lontano da qui

Dolori, dolori e ancora dolori di stomaco. Come Kurt Cobain. Beh, che culo, direi. Beato lui che ha risolto, anche se penso che un proiettile nell'esofago non possa essermi di grande conforto. In ogni caso la vita continua per quelli che resistono e combattono, than... il mio problema è questa stanza vuota. Intendiamoci, con vuota non voglio dire che ha bisogno di qualcuno o di qualcosa che possa riempirla; vuota nel senso di spoglia, scarna, finita.
Per chi mi conosce, il malessere dovuto alla mia camera non è niente di nuovo. Il mio piccolo tempio è difatti metafora di vite ed esperienze che vanno e vengono, tornano e si superano senza sosta. E' me. Il ciliegio, il legno rossiccio rovente e duro da abbattere, misto al blu, che ormai è il colore della mia anima. Sono fiera della mia camera quanto Ulisse del suo letto matrimoniale (quello dell'Odissea... non il delfino curioso... e nemmeno mio cugino!). Me la sono costruita passo dopo passo ed ora sembra così triste... è rimasta solo qualche foto, i libri migliori e quel dannato CALENDARIO PERPETUO del cacchio. Spero di perderlo durante il trasloco. Già, il trasloco. E' ancora troppo lontana da me quest'idea. Non so quanto ancora portrà durare questo disinteressamento, dato che tra un po' mi mettono sul camion mentre controllo le notifiche su Facebook. Però c'è una buona notizia in tutto ciò: ho chiuso con le sigarette. Non mi drogo, non bevo, quasi quasi mo vado pure in chiesa... va a finire che mi faccio monaca!
Seeeeee ora l'ho sparata grossa. A quel punto Peppe diventa un Punkabbestia con tanto di cane pulcioso al seguito, Charlie un campione di basket e Genn principale azionario dell'Algida... e poi il mondo può pure rotolare sul sole e farci arrostire.


Amore mio, non è una colpa il non saper gestire la gioia
e il fatto di trovarsi a proprio agio nel dolore e nella rassegnazione.
Ed è innaturale come a volte ci forziamo di ignorare
il gemito costante delle nostre reali inclinazioni: il margine di errore di un'incessante sottrazione.
E' forse una remota speranza la felicità?
Godersi il sole in dicembre, non molto lontano da qui nevica.
Non molto lontano da qui la gente ostenta oscure stravaganze
in preda allansia di stupire, indossa le sue maschere
e dimentica quella del coraggio nel momento del rilancio.

Non molto lontano da qui - Carmen Consoli

domenica 22 novembre 2009

A Bug's Life

...non c'entrano le formiche.

Il termine bug può indicare un difetto di progettazione in un componente hardware che ne causa un comportamento imprevisto o comunque diverso da quello specificato dal produttore.

I bug in un programma possono essere in certi casi particolarmente gravi, fino al punto di rendere vulnerabile ad attacchi informatici anche il computer che ospita il software.

Wikipedia

Il punto è questo: la vita scorre veloce, tra risa e dolci carezze, poi ad un tratto un vento gelido disincanta l'armonia creatasi e dà vita ad un bug. Un errore. Una cosa che c'è, ma non ci dovrebbe essere. E intanto la sua presenza ti corrode i programmi. I miei bug ormai hanno preso il sopravvento. Non è più un fiume in piena, ma una rampicata su una roccia dai massi appuntiti... che porta alla frana e non alla fine della scalata. Un caffè in compagnia ha creato l'incubo. La fine.

Quando passerà tutto questo?

lunedì 16 novembre 2009

Noi non siamo nient’altro che bolle.

Vorrei essere un flan... un flan all'albicocca, ma anche senza niente... quasi tiepido, in una pasticceria... in vetrina...

Sophie Kowalsky


Felicità allo stato puro, bruta, primitiva, vulcanica. Magnifico. Il meglio del meglio; meglio della droga, dell'eroina, meglio delle canne coca crack fix joint shith shuz sniff pet marjuana cannabis peote colla acido LSD extasy, meglio del sesso, meglio del pompino, il 69, le orge, masturbazione tantrismo kamasutra massaggio tailandese, meglio della cioccolata, il mont blanc, la banana splint, meglio di tutte le trilogie di George Lucas, delle puntate del Muppet Show, meglio dell'ancheggiare di Emma, Marilyn, la puffetta, Lara Croft, Naomi Campbell, i nei di Cindy Crawford, meglio della facciata B di Abbey Road, gli assoli di Hendrix, meglio dei passetti di Armstrong sulla luna, le montagne russe, i festoni natalizi, la fortuna di Bill Gates, le trance del Dalailama, la resurrezione di Lazzaro, tutte le pere di testosterone di Schwartz, il collagene nelle labbra di Pamela Anderson, meglio di Woodstock e dei rave party più trasgressivi, meglio dei trip di Sad, Rainbow, Morrison e Castaneda, meglio della libertà... meglio della Vita!

Julien Janvier
da "Amami se hai coraggio" (Jeux D'Enfants)


Ebbene, blues, amici e luce soffusa. Una linea di basso che incanta i sensi, l'assolo di chitarra da lasciare senza fiato. Era tempo che non ascoltavo dei suoni puri. Sono felice che sia accaduto stasera.

domenica 15 novembre 2009

Carezze d'asfalto



Un gatto che cerca le coccole da un pezzo di marciapiede. Forse anche noi abbiamo bisogno di qualcuno che ci tenga la mano anche quando non ce lo aspettiamo?

Io sono ancora qui, non m'hanno fermato
e guarda che c'hanno provato
con un inganno evitato
e un danno lasciato da ogni anno passato
e un volo da un cielo straniero
solo con un passeggero
su questo suolo riparto da zero
la motrice indefferente vige sofferente
dai fari vengono fuori
ricordi come ombre
vedo i rumori
ascolto i colori
firme sui muri cancellate
che ora vedo ancora
Sento voci che mi chiamano
rumori e melodie
dietro una fotografia
pericolose fantasie
su queste strade che raccontano
scritto sopra a queste vie
tutte le storie più la mia
i nostri sogni ed utopie
Strada di città resto qua
qua dove nasce se ci riesce
cresce, va, per quanto prenderà
vie diverse ci riunisce qua
qua dove la radice nasce.
Da una sconfitta nasce
solo vittoria per quanto sia fitta sta giungla
per chi affitta la vita e chi la sa lunga
bruciamo vie di ieri in un mondo a pezzi
se guardi bene ci vedi sul fondo degli occhi gli stessi bagliori
e di quello che siamo il motivo è una faccia segnata
da un sogno da strada un peso vero davvero reso vivo.
E sotto i miei piedi questo asfalto bagnato
Ed è alto il prezzo da pagare
Avvolta in una nebbia artificiale
Sempre qui dallo stesso posto con la stessa anima la stessa gente
Ogni cosa già successa ogni cosa che avverrà
E' scritta come un libro in questa Strada di città.

Strada di Città 2000 - Articolo 31

martedì 10 novembre 2009

I'm not who I want to be



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Si Ricomincia!


ALLA FACCIA VOSTRA!!!

Come i vecchi tempi. Un libro, una coca e passa la paura!