Ebbene, ecco cosa c'è che non va. Sono due giorni che ci penso. Giovedì a quanto pare ci vedremo, e come stanno le cose non ti saluterò neanche, ma ci sono tante, tante, tante cose che vorrei dirti. E' meglio che le scrivo, sennò urlo.
Non riuscirai a farmi sentire in colpa, non più. Sai qual è il problema? E' che per una questione burocratica mi sono trovata dalla parte del torto quando invece quella ferita e senza speranza dovevo essere io. Bene, il punto è questo. Io e te non siamo stati bene insieme, non ci siamo mai conosciuti nel profondo, tantomeno legati. Tu avevi, ed hai tuttora, il tuo meravoglioso mondo di merda, ed io non ho fatto altro che cercare di prendermene un po'. Perchè è questo che fanno le persone che stanno insieme, condividono, e non solo il letto quando si tratta di scopare. Vivono, trascorrono del tempo insieme e quel tempo non gli basta mai. A noi non è mai successo. "Perchè io non sono il tipo" mi dicevi. Non sei il tipo da auguri, non sei il tipo da uscita in due, a meno che non si scopi, non sei il tipo da regalo a San Valentino. Ci ho messo un mese a cercarlo. E tu? Una stupida scatola di cioccolatini Lindt. Che, tra l'altro, mi sono rimasti sullo stomaco, dato che non mi piacciono. Ma vabbè, non sei il tipo da regali azzeccati a quanto pare. Quanto ci ho messo a capire che non eri il tipo per me? Due mesi. Si, quella vacanza a Vieste è stata una farsa. Io, te e il tuo migliore amico. Che stupida a pensare che sarebbe stata la NOSTRA vacanza. Io con la febbre e tu al mare. Io nella tenda che messaggiavo con Enzo e tu a farti i gavettoni con Domenico. Bene, è stato questo l'errore, mettere in mezzo Enzo: l'anti TE per eccellenza. Enzo aveva tutto ciò che tu non avevi: era romantico, premuroso, dolce e sapeva cosa regalarmi (orologi a parte). Ma non aveva una personalità. Era un uomo specchio. E non andava bene. Insieme, voi, potevate essere il mio uomo. Quello che sa cosa vuole, ma non per questo nega l'attenzione necessaria al nostro rapporto. Tu sapevi ciò che provavo. Sapevi che stavo male, che mi mancava quel pensiero della sera, le piccole cose che cercavo in lui e ho fatto tutto per fartene accorgere. Te ne ho parlato mille volte e la tua risposta sempre la stessa: "Sono fatto così, non ci penso a ste cose". Poi l'errore fatale. Cercare te in altri volti, in altre situazioni, via dal nostro piccolo mondo imperfetto, via da ogni piccolo segreto (per quanto stupido ed insignificante), via da quel progetto senza basi. Mi stava bene. Andavo avanti, mi ero fatta una ragione del tuo carattere e tu avresti dovuto fartene una del mio, ma non è stato così. Mi hai lasciato. Bene. Specie per ciò che è successo dopo. Toh, devo trasferirmi a Bari. Che ne pensi delle storie a distanza? "Non sono il tipo, starei male, meglio lasciarci." Fico. E questo è l'amore. Finchè la barca va, lasciala andare, quando arriva la tempesta vengono a salvare me con l'elicottero mentre tu affondi con la barchetta in mezzo al mar.
Tutto questo per dire cosa?
Nulla, per fare i conti col passato come ti ostini a fare tu ogni volta che ci vediamo. Non è finita fino a quando non è finita. E adesso è finita. Sai cosa ti dico?
Meglio così.
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