giovedì 14 novembre 2013

Capitolo 88 - Scrivimi

Scrivere di notte, con una tisana fumante sulla scrivania, in una strada buia, senza sapere dove andare ma con la voglia di continuare a camminare. Scrivere, incessantemente, oberata di appunti e post-it con cose da fare e da ricordare. Scrivere di nuovo, ma stavolta senza qualcosa da dire, giusto per far andare i pensieri, per far fluire questa forza che causa insonnia e ansia, per gustare la tisana ascoltando un brano dimenticato da tempo. Scrivere volendo partire da Baustelle, Bersani e Battiato e cominciare a scrivere quando arriva Clapton. Scrivere di qualcuno che non c’è mai stato, o che c’è stato e non c’è più, scrivere per ricordare o per dimenticare. Scrivere per cambiare il finale. Senza pensieri e con la mente affollata di parole da scrivere. Scrivere di noi, chi siamo e come siamo cambiati da allora. Scrivere con quella sigaretta accesa nel posacenere a forma di tartaruga che avrei tanto voluto comprare da quel mercatino, quella volta. Scrivere con il fumo nella stanza, i King Crimson nelle cuffie ed i sogni nel cassetto, quello in fondo alla stanza, impolverato e pieno di ricordi e foto e biglietti che non vorresti conoscere né rivedere. Scrivere di sentimenti, o di avvenimenti, o di semplici impressioni. Scrivere e sentirsi in colpa per non averti scritto, per non salutarti ancora o ricordarti che faccio il tifo per te e che arriverai a raggiungere i tuoi traguardi, o per non essere lì a contare i giorni che mancano al momento in cui ci rivedremo, per qualche ora, come qualche anno fa. E stavolta magari con la neve davanti ad un caffè. Scrivere con il sorriso, ripensando a te che dormi sul divano stringendomi la mano, o che mi sorridi appena sveglio e che non leggi tra le righe quando dovresti e cerchi l’equivoco per litigare e per fare pace. Scrivere per ritrovarmi, per riprendermi, per continuare il romanzo che non finirà mai, i fantasmi che stanotte non fanno paura, ma ascoltano le stesse mie note seduti in un angolo buio della mente. Scrivere per lasciare traccia di quel che è. Rincorrere una virgola sfuggente, per ritrovarsi in un mare di parole senza punteggiatura.

Tornare a scrivere.

venerdì 8 novembre 2013

Capitolo 87 - Ricomincio da qui

Me ne accorgo così, da un sospiro a colazione.
La delusione aleggia in casa, l'aria è pesante, l'atmosfera tesa. Passerà?
Non mi piace sia tu il centro di me.
Si, maledetto.
Niente mi porterò, solo vento tra le mani. Più leggera sarò, sospesa.
Sospesa, nel vuoto. Non so che fine fare, non so che lavoro cercare, non so perché dovermi alzare la mattina.
Sorriderò prima di andare 
Basterà un soffio e sparirò 
Forse sarà pericoloso, forse sarà la libertà 
Mi guarderai e vedrai una eppure non sarò sola 
Una novità sarà e mi porterà a non fermarmi mai, non voltarmi mai, non pentirmi mai. 
Solo il cielo avrò sopra di me.
Ricomincio da qui,
Da un'effimera illusione. 
Quella di riuscire comunque nell'intento di diventare una studentessa depressa dell'università di Bari, illusione che svanirà come neve al sole il giorno 15 di questo mese, quando, nonostante le iscrizioni e lo scorrimento, non rientrerò tra i fortunati stressati del mondo della specializzazione.
Mi risveglio e ci sei, ancora tu
Qui.
Ci sei ancora?

sabato 1 giugno 2013

Capitolo 86 - Obsession

No es amor, lo que to sientes se llama obsession

Proprio così.

venerdì 3 maggio 2013

Capitolo 85 - You're not alone

Negli ultimi giorni mi sto trovando a rapportarmi con coppie problematiche di varia natura. In ognuna di loro vedo dell'astio che non riscontro nella mia situazione sentimentale. Io e Beppe stiamo insieme, naturalmente, senza indugi né oppressioni. E' così difficile lasciare che le cose vadano per il verso giusto?

lunedì 18 marzo 2013

Capitolo 84 - Il futuro che sarà

Credo negli angeli ma frequento l’inferno
Colgo occasioni così senza necessità
Sono la venere che risorge dal niente
Non conosco più la mia vera identità
Leggo gli oroscopi ma aspiro all’eterno
Fuochi in estate per noi, nuove ritualità
Suona un’armonica ma nessuno la sente
E già piove sull’età della vanità
Portami a bere oltre le stelle
Spiegami il senso dimmi la verità,profeta
Fammi fumare venti d’immenso
Dimmi il futuro che sarà
Fare l'amore ci fa sentire moderni
A volte la vita è così comoda anestesia,
E se il giornale ci da l'idea del presente
L'arte e la follia chi le cullerà?


Non riesco proprio a capire, quando avrò anche io un posto privilegiato nella tua cazzo di vita. Le foto mi infastidiscono li, dove tutte le persone che sono parte del tuo mondo ADESSO debbano fare i conti col tuo passato senza avertelo chiesto. Io non lo voglio capire perché non c'è niente da capire: tu vuoi che succeda, chissà per quale perverso motivo. Fossi stato con una top model non ti farei ste storie. Dire agli altri: "Questa gnocca è stata la mia ragazza" sarebbe concepibile, saresti orgoglioso di far vedere i vostri momenti di tenerezza e le passeggiate in riva al mare. Ma non è così. E' un sifone. Sta con un altro. E non è manco tanto furba come si potrebbe pensare. Sarà anche stata la persona con cui hai perso la verginità, ma se dovessi fare lo stesso discorso sapresti a memoria la faccia di Renato senza averlo neanche mai visto. E ti parlo di qualcuno che, attualmente, manco io so che faccia abbia. "La vita è così, comoda anestesia" è la frase che mi ruba le parole di bocca. Tu non hai voglia di voltare pagina. Affatto. Ti stai, in attesa che ti venga un raptus e decidi tra il futuro e il passato, ma intanto ti godi la "comoda anestesia" con il benestare di un'infermiera che fa finta di non vedere che la malattia della nostalgia non la stai combattendo affatto, ma la stai nutrendo giorno dopo giorno.

Se permetti mi sono pure rotta le palle.

martedì 19 febbraio 2013

sabato 26 gennaio 2013

Capitolo 82 - Come foglie

E' un inverno che è già via da noi. Allora come spieghi questa maledetta nostalgia di tremare come foglie e poi cadere al tappeto?
Questa laurea mi è piombata addosso come una doccia fredda, quasi non me l'aspettavo. No, insomma, me l'aspettavo, ma non credevo sarebbe stata così. Non sono motivata, non scalpito per il giorno in cui mi proclameranno Dottoressa, non ho la minima voglia di uscire di casa. La mia stagnazione non appagante mi sta uccidendo. Eppure non ho voglia di reagire, mi va bene così. Sto conoscendo difficoltà insormontabili come giungere al comodino muovendo meno arti possibile e non ho affatto voglia di cambiare stile di vita. Ma non ti scocci? Si, mi scoccio da morire. Ho alternative? Non credo. Mi crogiolo nell'ozio e in questo pigiama che indosso da tre giorni. Che palle.

venerdì 25 gennaio 2013

Capitolo 81 - Samba de Janeiro

Il 29 Gennaio mi laureo. SAMBA!

 

domenica 13 gennaio 2013

Capitolo 80 - L'odore del sesso

Si fa presto a cantare che il tempo sistema le cose; si fa un po' meno presto a convincersi che sia così. Io non so se è proprio amore, faccio ancora confusione. E ci siamo mischiati la pelle, le anime, le ossa, ed appena finito ognuno ha ripreso le sue: tu che dentro sei perfetta, mentre io mi vado stretto, tu che sei la più brava a non andarsene via. Forse ti ricordi, sono roba tua.