martedì 27 dicembre 2011

Capitolo LI - Lisergica

La pagina impone una struttura innaturale al flusso di coscienza.



Bagnandomi le labbra
con un po' di miele
frutto dei miei peccati
ricorderò l'odore
dell'amata carne con nostalgia
Il sapore amaro di
una complice immortalità
ma un solo giorno di vita
dura la tua danza
tu lisergica
A modo mio
gioco e non mi butto via
e ovunque sei
sarai sempre in me
tu lisergica
tu lisergica
Proseguirò, sai
con la mia dolente
forma di espressività
così rinchiudo in me
la voglia di esser
condannato all'eternità
A modo mio
gioco e non mi butto via
dannata sia
la mia natura
amata mia
ovunque sei
sarai sempre in me
tu lisergica
tu lisergica
tu lisergica
tu lisergica
Lisergica

mercoledì 14 dicembre 2011

Capitolo L - Io sono Francesco

Penso che nelle fantasie infantili di tutti i bambini che hanno ascoltato questa canzone quando ancora frequentavano le elementari, la frase più importante del testo fosse "Puttana, puttana, puttana la maestra". A me ha sempre colpito un'altra frase, che nel testo ritenuto Demenziale dai più non ha mai suscitato grande interesse: "Il padre è solo un uomo e gli uomini son tanti. Scegli il migliore, seguilo e impara."

Lo sto ancora cercando.

domenica 11 dicembre 2011

Capitolo XLIX - Giudizi Universali

Libero com'ero stato ieri, ho dei centimetri di cielo sotto i piedi, adesso tiro la maniglia della porta e vado fuori. Come Mastroianni anni fa, sono una nuvola e fra poco pioverà e non c'è niente che mi sposta o vento che mi sposterà.

Vuoti di memoria, non c'è posto per tenere insieme tutte le puntate di una storia. Piccolissimo particolare, ti ho perduto senza cattiveria.


Vorrei tanto che fosse solo un piccolo particolare, ma è la mia laurea, è parte della mia vita che non riesco più a considerare. Ho bisogno di tempo, di spazio, di luoghi per pensare, di piccoli ambiti in cui possa urlare, di scaglie di vita da liberare senza spiegazioni. Mi piacerebbe tanto che scrivere fosse il mio unico impegno nella vita, sarebbe come avere a portata di mano la chiave per la felicità, ma ora sono troppo stanca anche per questo. Non ho più idee, sto ripercorrendo fasi di una storia che si allontana dal programma, sembrano puntate dei Cesaroni, non di quel romanzo noir che avrei voluto scrivere. Sono davvero stravolta, ho bisogno di stare sola, chiudermi in camera, ritrovare un po' di quel contatto con me stessa e con quel disagio che mi permetteva di essere creativa quanto basta per non darsi all'alcool. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato, ma non pensavo sarebbe stato così terribile.

Come si esce dal blocco dello scrittore?