martedì 15 dicembre 2009

Tra il cancro e l'adolescenza c'è solo una differenza

...dal cancro hai la speranza di guarire.

Comincia a farsi strada la malinconia.
"Io a trent'anni voglio essere come il Lucido, suonare, ubriacarmi, farm' 'e canne fino alla mattina..." afferma Carmen. "Wa, non ti vuoi costruire niente. Se riesco a laurearmi io a trent'anni mi so fatt' i sordi!" replica Filippo. E poi Dario, con la sua saggezza, lascia tutti a bocca aperta: "Noi a trent'anni avremo svoltato, ragà. Staremo in Jamaica o a Cuba a suonare in un bar sulla spiaggia!". E tutti lo acclamano, ridendo.
Svoltare. Bella parola. E' sinonimo di girare, cambiare direzione. Non ti dice però se quella direzione è corretta o meno. La mia svolta sta avvenendo ora: a 20 anni quasi, con alle spalle degli ex che vogliono uccidermi e degli amici che non ho più, mi avvio in un paese che non conosco, in cui l'unico contatto umano amichevole è un Nome e Cognome su Facebook. Data Enrica Elefante, con la quale ho assistito al concerto dei Modena City Ramblers il 12 agosto. Il resto è buio. Sono col morale sotto le scarpe. Ho da dare degli esami per cui non ho ancora studiato, sto per lasciare un ragazzo che mi ama e che amo, comincerò una nuova vita. Per cosa? Perchè? Possibile che abbiate potuto rendermi la vita tanto infernale da scappare a quasi 300 km da qui? Si, dannate merde. Si. La mia svolta? Non è questa, non l'ho decisa io. La svolta sarà quando a trent'anni, con una laurea in tasca e un lavoro del cazzo, deciderò di sposarmi. Non importa con chi. Sarà Genn. Sarà Piergiorgio. Non lo so. Ma al compimento dei miei trent'anni sposo il primo che incontro. E l'abito lo voglio così.

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