sabato 6 giugno 2020

Capitolo 102 - Vedi cara

Non rimpiango tutto quello che mi hai dato
Che son io che l'ho creato e potrei rifarlo ora
Anche se tutto il mio tempo con te non dimentico perché
Questo tempo dura ancora.
- Francesco Guccini
Torno ad utilizzare questo spazio dopo l'ennesima minaccia di denuncia a mio indirizzo. Inutile dire che non è un modo per nascondermi, ma solo per non attivare il filtro cattiveria che ho su https://vixlarox.wordpress.com/ e che mi evita che le suddette minacce trovino fondamento. Questo blog è "nascosto in bella vista", è di facilissima consultazione e non ci stanno cazzi. Se vuoi, ci arrivi, in sunto.
La questione è una sola: ho chiuso con l'unica che abbia mai definito la mia Migliore Amica e in parte mi sento colpevole di questa fine. Poi mi fermo un momento a pensare alle motivazioni che mi ci hanno portato e mi passa. Voglio credere di essere cambiata, ma più di tutto è cambiata lei. È andata a vivere a casa di un tizio che scrive ad altre donne che vorrebbe insaponare le loro schiene sotto la doccia, si fa le canne dentro casa e la tratta dandola per scontata. È pur vero che il rapporto che mi legava a lei era forse troppo eccessivo per essere un'amicizia tra donne, tenevo a lei in un modo che forse nessun uomo riuscirebbe a raggiungere, ma posso giurare che questo sentimento non fosse assolutamente bisognoso di cure. Mi bastava sapere che ci fosse, che stesse bene, per stare bene. Per questo ho accettato questo rapporto senza dirle che questo avanzo di fogna non meritava neanche di respirare la sua stessa aria. Per questo ho rispettato i suoi spazi quando in quegli spazi non c'era più traccia di me. "Non siamo fidanzate, è ovvio che debba nutrire la sua relazione" mi dicevo. Poi è arrivata la quarantena e le puttanate anarchiche a cazzo di cane. E da lì ho cominciato a pensare che il mio errore di valutazione mi aveva condotta a considerare un sasso di fiume come se fosse una pepita d'oro. Ne ho avuto la conferma quando davanti alla morte di un altro essere umano ha parlato di orgoglio ferito e di essere indispettita per aver avuto la notizia dalla persona sbagliata. 
Prendere la decisione di troncare e finire a farlo in malo modo è stato uno sforzo importante, ma l'ho fatto con consapevolezza, più di ogni altra decisione presa finora. Ciò che è venuto fuori dopo non ha fatto altro che confermare la consistenza del suddetto sasso di fiume. Praticamente è venuto fuori che nel periodo in cui mi sono completamente affidata a lei per superare la rottura con Piero, lei sentiva frequentemente e a lungo (anche per ore) lo stesso Piero per il quale mi struggevo, semplicemente perché le faceva piacere ricevere le sue attenzioni. Si sentiva combattuta, non sapeva effettivamente da che parte stare (quando io ho sempre pensato che fossimo una squadra, una famiglia, un'unione inscindibile di anime) e decise di lasciar perdere lui solo quando scoprì di non essere l'unica destinataria di tali attenzioni. Non per me, quindi. Sono rimasta sconcertata dal venire a sapere questa cosa, in particolare per la considerazione che fino a febbraio di quest'anno avevo di lei. 
Per concludere, ha contattato uno dei miei amici dicendo di POSSEDERE LA VERITÀ su di me, a scapito di tutte le menzogne delle quali mi circondo. Menzogne che, ad oggi, non ho idea di dove risiedano nello scibile umano. Questo vuol dire che si sente talmente bruciare in culo che cerca di rovinarmi. Dimostrazione, poi, più che lampante è il messaggio ricevuto dal suo telefono a nome del ratto da latrina che millantava l'ennesima denuncia alla polizia postale. Le opzioni quindi sono due: o la postale ha una mia fotografia e mi dà la caccia come Zenigata a Lupin III, oppure per recuperare le gonadi perdute dietro alle fighe di legno con le quali si intrattiene virtualmente ha avuto questo sprazzo di cavalleria nei confronti di quell'altra decerebrata. 
Certo è che oggi si è fatta viva con l'amica in comune per saldarle il debito per Netflix, sulla base di un pagamento che sarebbe dovuto avvenire a gennaio. Penso che fosse un modo come un altro per riattaccare bottone, cosa che con me dubito avverrà. Se dovesse succedere, la prima cosa che le sbatterò in faccia sarà questa situazione dell'indecisione tra me e Piero e da lì sicuramente non tornerò indietro. È una ferita troppo grande e profonda per essere risolta pacificamente. E, come disse un popolare bestseller, "là sarà pianto e stridore di denti".
O, semplicemente, cazzi amari.

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