lunedì 21 maggio 2012

Capitolo 67 - Dancing in the moonlight

Sto più sveglia di notte che di giorno. Sto vivendo alla velocità della luce. Non mi sto concedendo pause. Ieri è stata una giornata uggiosa, ma nonostante ciò ho avuto la forza di andare avanti, sempre e comunque. Mi stimo per questo. Mi piace l'idea di non avere tempo e spazio, di essere un flusso di energia, un vento, una marea in continua evoluzione. Dinamismo, è questo che sento. Profondo dinamismo. Sono storta, poco attenta, imprecisa ed un po' distratta, eppure... eppure sono riuscita a colpirti. Come possa essere successo è ancora un mistero. Come vi siete messi insieme? Mah, c'era il sole, la collina, la musica e le sue labbra. Quando è stato? E' successo una vita fa. O forse solo qualche settimana. O qualche minuto. Non lo so, eppure... eppure sei qui. Sei innamorata? Non credo di essere mai stata così vicina ad essere felice. Non credo di aver mai perso il lume della ragione come quando sono con lui. Ti manca? Ogni secondo. Rimorsi? No, nessuno. Rimpianti? No, tutto perfetto, eppure... eppure c'è un disturbo, uno slittamento di frequenza che continua a far fischiare i microfoni, un po' di nebbia che disturba l'immagine. Cos'è che manca? Quiete. Quiete e dinamismo insieme? Si, può darsi possa esserci, ma per ora non ne voglio sapere. Ho bisogno di bere.

Rhum alle 3 del pomeriggio. Sa di alcool etilico. Ci aggiungo la coca. Così va meglio. CubaLibre alle 3 del pomeriggio. Si, ci può stare. Ora vedrò cosa capirò di statistica.

Mi chiami? Appena ho tempo ti avviso. Dove sei? A casa, a studiare, come dovresti fare anche tu. Hai ragione, eppure... eppure questi libri non mi vanno giù. Sono una discola post-adolescente che si scola un CubaLibre alle tre del pomeriggio, sei sicuro che faccia al caso tuo? Io non credo. Continua a sapere di alcool etilico. Mi sa che il rhum era andato. Pazienza. Il ghiaccio non s'è ancora sciolto del tutto. Ma sai cosa? Non mi interessa se non ho voglia di studiare. Non mi interessa niente. Mi interessi tu ed ora sto mandando a puttane questi ultimi quattro anni per te. Non sentirti responsabile, non è mica colpa tua se sei irresistibile. Si è aperta la finestra, è entrato un po' di vento e le mani cominciano a diventare pesanti. Su, tra qualche sorso starò meglio. Oppure no. Mi fai compagnia? Devo studiare, mi laureo a luglio, Io. Hai ragione. Dai, ti prometto che studiamo. Non mi credere. Non ti lascerò aprire un libro. Ti morderò le labbra, ti prenderò e ti lascerò saturo di piacere sul mio letto. Bravo, non mi credere. Te lo avevo detto. Un ultimo sorso e penso che inizierà a girarmi la testa. Non sono più abituata, né di giorno né di notte. Ho difficoltà ad azzeccare i tasti giusti.
Finito, il ghiaccio non era male.

Mi puoi chiamare.
Spero di non risultare ridicola mentre biascico al telefono. Risponderai tu? Ti prego, non farmi fare figuracce. Ho le palpitazioni. Mi chiami tu. Due squilli. Rispondo.

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